I samurai sono una classe militare dell’antico Giappone.
Considerati tra i più abili combattenti della storia, a servizio dei nobili per garantirne protezione, il guerriero samurai si contraddistingue per un forte senso dell’onore, lealtà verso il proprio signore e una continua ricerca della perfezione.
Per secoli hanno ricoperto un ruolo di primaria importanza per la storia militare e culturale nipponica e ancora oggi il guerriero giapponese gode di una fama rimasta immutata nel tempo.

Conosciamo meglio la loro storia.

Nascita e storia dei samurai

La nascita del guerriero samurai risale al XII secolo circa, durante l’epoca del Giappone feudale.
Nata come classe di fanteria, specializzata nell’utilizzo di archi a cavallo, col tempo i samurai si sono progressivamente trasformati in truppe di terra, a causa della necessità di adattarsi alla repentina mutazione dei combattimenti durante le guerre maggiormente frenetici e basati sulla velocità d’azione.

Da qui anche l’esigenza di modificare le armature, rendendole più leggere e al tempo stesso maggiormente resistenti nelle parti vitali del corpo, attraverso l’utilizzo di lamelle d’acciaio aggrovigliate tra loro in grado di garantire maggiore robustezza.

Il blasone e il fascino di cui gode ancora oggi il guerriero nipponico non è stato immediato.
Nei suoi primi anni di attività questa classe guerriera era considerata come una servitrice della classe nobiliare, altamente specializzata nel padroneggiare le armi.

Col passare degli anni però, grazie al progressivo aumento delle ricchezze e delle proprietà terriere, la figura del samurai inizia ad assumere una certa rilevanza negli ambienti politici e militari, influenzandone le scelte.

armi dei samurai

Il ronin

Durante il proprio ciclo di vita, il guerriero giapponese adempie alle sue funzioni prestando i suoi servizi a più di un nobile.
Tuttavia, nei casi di fallimento o alla morte del nobile servito, secondo il codice del bushido, il samurai deve preservare il suo onore tramite il suicidio rituale (seppuku).

Nei casi in cui veniva infranta questa regola, il guerriero giapponese andava a rifugiarsi nelle campagne, capeggiando rivolte contadine e assaltando villaggi in cerca di ricchezze, lavorando all’occorrenza come mercenario per chiunque fosse disposto a pagarlo.

I guerrieri che decidevano di fuggire, ribellandosi di fatto al regime nobiliare e alle strette regole del guerriero, perdevano di diritto il titolo di samurai e venivano definiti ronin, ovvero una persona alla deriva e senza fissa dimora.

Le spade dei samurai

L’invenzione della katana, celebre spada ricurva giapponese e letale negli scontri ravvicinati, ha contribuito alla trasformazione del samurai da classe di fanteria a classe di terra.

Una spada devastante, in grado di mozzare interi arti con un solo colpo, frutto di una sapiente combinazione di acciai in grado di garantire velocità di esecuzione e potenza.

La sua forma ricurva è stata progettata per garantire dei tempi di estrazione celeri, molto più brevi rispetto alle spade classiche, fornendo quindi un vantaggio sull’avversario.

Ma l’equipaggiamento del guerriero samurai non comprendeva soltanto la katana.
Accanto a essa figurava anche la wakizashi, una spada più piccola utilizzata come arma secondaria e sempre pronta all’uso.
La lunghezza della lama era ridotta rispetto alla katana, partendo da un minimo di 30cm fino a un massimo di 60cm.

armatura samurai

Codice d’onore del samurai

Il samurai adotta una stile di vita e una filosofia molto rigida, basata sul mantenimento del proprio onore. Come accennato nei precedenti paragrafi, il bushido rappresentava un codice delle leggi in grado di definire la via del samurai.

Un insieme di regole e comportamenti da applicare necessariamente per poter preservare l’onore e l’anima samurai.

Il bushido non contemplava in alcun modo il disonore, motivo per cui prevedeva il suicidio come ultimo e onorevole gesto del samurai.

Il suicidio era considerata una pratica che seguiva una sua ritualità.
A volte la anche la gente del luogo assisteva all’esecuzione ed era una pratica molto rispettata.
Seguire tutti i passaggi per un corretto seppuku rappresentava l’ultimo gesto di onore del samurai.

Spesso e volentieri, soprattutto nel mondo occidentale, seppuku e harakiri vengono confusi. Se è vero che entrambi prevedono il taglio del ventre, il seppuku rappresenta un rituale, mentre l’harakiri è un suicidio vero e proprio che possono effettuare tutti, non soltanto i samurai.

spada samurai

Per concludere

L’intera cultura giapponese suscita da sempre un fascino magnetico in tutto il mondo.
La storia di questi guerrieri affascinanti mette in luce i tratti di un popolo determinato, guidato da regole ferree e in grado di mettere l’onore e lo sguardo della società al primo posto.

Una classe militare che si è fatta strada nei secoli con un senso della disciplina unico nel suo genere.

Author Redazione

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