Considerata come una forma d’arte che incarna valori filosofici e spirituali, il bonsai appare per la prima volte in Cina, circa 3500 anni fa, diffondendosi progressivamente in Giappone grazie ai monaci buddisti.

Con l’espansione della cultura del bonsai nei territori giapponesi, la disciplina è divenuta più complessa, articolata e ricca di significati profondi, grazie al contributo dei maestri bonsai, veri e propri artisti che hanno tramandato nel tempo tutto il loro sapere.

La crescente profondità della cultura bonsai e la diffusione di svariate tecniche di potatura in grado di esaltarne forma e sostanza, hanno reso necessaria l’introduzione di un sistema di principi da rispettare per esaltare e preservare il giusto equilibrio tra uomo e natura.

Grazie al libro “Zen and the Fine Arts” del maestro Zen Shin’ichi Hisamatsu (1889-1980) è stato possibile comprendere in maniera più profonda l’estetica Zen legata alle arti snocciolandola in 7 punti o principi.

Tali principi si possono applicare anche al bonsai.

 A cosa servono i 7 principi Zen del bonsai

Nei 7 principi Zen del Bonsai, Il termine “Zen” mette in luce il profondo rispetto verso il bonsai.

Nella cultura giapponese, infatti, “Zen” viene utilizzato per identificare un concetto di purezza e di ricerca della sensibilità dell’animo umano.

Il bonsai, secondo la cultura dei buddisti Zen, non deve rappresentare soltanto una combinazione di tecniche per esaltarne l’estetica, quanto piuttosto una continua scoperta interiore che prende forma nelle diverse tecniche applicate alla pianta, mettendo in luce l’armonia tra l’uomo e la natura.

Ed è per questo che i 7 principi Zen del bonsai risultano fondamentali.

Rispettare questi punti è un modo per preservare e rafforzare questo rapporto di equilibrio e armonia tra uomo e natura.

Quali sono i 7 principi Zen del bonsai

Vediamo nel dettaglio quali sono i 7 principi Zen del bonsai.

  • Il primo principio è l’asimmetria (Fukinsei), riflesso della vita dell’uomo, costretto ad affrontare diversi alti e bassi durante il suo percorso terreno. Questo principio si riflette sul bonsai, dato che per sua natura la pianta ha una forma asimmetrica e irregolare. Tentare di rendere il proprio bonsai perfetto a livello estetico con una forma ben definita sarebbe un grande sbaglio, perché verrebbe meno la sua naturalezza, vero tratto distintivo. È trovare l’armonia e l’equilibrio nell’asimmetria.fukinsei bonsai
  • Il secondo principio è la semplicità (Kanso), attraverso cui viene fatto un richiamo a tutto ciò che è essenziale. Secondo la filosofia Zen, la vera bellezza risiede nella semplicità che è in grado di valorizzare la bellezza autentica delle cose, l’armonia e l’immaginazione.
  • Il terzo dei 7 principi Zen del bonsai è l’austera dignità (Wabi sabi), esortando ancora una volta alla valorizzazione di tutto ciò che è imperfetto, irregolare e incompiuto, ma bello perché in grado di rappresentare la vera essenza della natura.
  • Il quarto principio è la naturalezza (Shizen). Nell’arte bonsai la vera abilità dei maestri risiede nella loro attenzione ai diversi interventi che applicano su struttura e forma della pianta. L’uomo può regolare differenti aspetti di un bonsai, ma dovrà essere abile a non renderli visibili, altrimenti verrebbe meno il principio di naturalezza che un bonsai deve essere in grado di esaltare.
  • Il quinto principio è la sottile, misteriosa profondità (Yuugen), un invito rivolto ai maestri bonsai che dovranno essere in grado di trasmettere il loro stato d’animo con la loro opera. Rappresentare non soltanto esteticamente, ma spiritualmente, attraverso un bonsai, suscitando agli occhi esterni un mix di emozioni differenti.
    È il fascino del celato, del non completamente mostrato.
  • Il sesto principio è la libertà di azione (Datsuzoku). Il sesto dei 7 principi Zen del Bonsai è un inno alla libertà. Sfuggire alla routine e ricercare nuove idee rappresentano dei metodi per trovare la vera serenità. E questo principio si riflette anche sul bonsai: evitare di attaccarsi alla pianta, lasciandola libera di esprimere tutto il suo fascino, seguendo le regole della natura.
  • L’ultimo principio è la tranquillità (Seijaku), stato d’animo che deve trasmettere un bonsai. Il concetto di tranquillità è il fine ultimo di una composizione bonsai. La pace interiore che soltanto la natura riesce a trasmettere con la sua storia e le sue svariate forme.
    L’opera nel suo stato di quiete rivela il suo permanere immutabile al fondo di ogni fenomeno.

Per concludere

Durante questo percorso abbiamo conosciuto meglio l’arte del bonsai e il riconoscimento quasi regale che viene attribuito a questa pratica, come si evince dai 7 principi Zen del bonsai.

La cultura giapponese poggia le sue fondamenta su un profondo rispetto di tutto ciò che ci circonda e l’intervento dell’uomo è contemplato soltanto quando agli occhi esterni risulta minimizzato e assolutamente non invasivo.

Un ulteriore modo per mettere in risalto l’importanza del rispetto della natura e un richiamo alla semplicità, identificata come vera e pura bellezza e come uno dei metodi per scoprire la vera purezza dell’animo umano.

 

Author Redazione

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